LADYLEAF TOMASI AUTO ASOLA

Corona 15, Lanfranchi, Andreoli 6, Pasini 14, Coluccia 9, Simoni 6, Lanfredi 7, Zulberti 12, Raskovic 3, Gori 6, Franzosi P., Franzosi D. 5.

All. Bonetti

PONTEK BANCOLE

Martinelli 2, Botticelli 2, Borretti 16, Rossignoli 3, Faccioli 3, Sacchi 6, Compagnoni 6, Mantovani 9, Lerro, Masenelli 5, Caravati 2, Turina 2.

All. Morelli

Arbitri: Magri e Giometti di Milano

Parziali 21-18, 37-28, 61-44

Note: spettatori 200, fallo antisportivo fischiato a Sacchi al 15′. Turina uscito per 5 falli al 35′

Va alla Ladyleaf Tomasi Asola. Il confronto tutto mantovano con Bancole resta in bilico per circa 25’, poi i valori e l’esperienza del roster biancazzurro sono emersi e l’ultimo quarto è stato un monologo che ha fruttato ai ragazzi di coach Bonetti il terzo successo consecutivo.

Si parte su ritmi alti e punto a punto, Asola si porta sul massimo vantaggio (+5) grazie ad una tripla di Lanfredi e al tiro dalla media distanza dell’altro play Gori. Bancole però fa di tutto per stare in partita e risponde bene con una maggiore precisione alla lunetta e accorciando a -3 sulla prima sirena grazie alla tenacia di Mantovani. A metà del secondo quarto, dopo almeno 4’ in cui il punteggio fatica a sbloccarsi due triple di Zulberti portano i padroni di casa al massimo vantaggio di +11. Al 20’ fallo antisportivo fischiato a Sacchi per un vigoroso intervento sulla penetrazione di Simoni. Le trasformazioni permettono ad Asola di rintuzzare la rimonta ospite e di andare all’intervallo principale con nove lunghezze di vantaggio.

Nel terzo quarto Bancole resta in partita grazie alla vena di Borretti, ma al 28’ un gioco da tre punti di Pasini e l’ennesimo tiro dall’arco di Zulberti portano i biancazzurri sul +17 per il break che spezza la gara. L’inizio dell’ultimo quarto vede Asola mettere presto in ghiaccio l’incontro sfruttando una precisione al tiro che fa ben sperare anche per il futuro. Per il Pontek nel finale c’è anche la beffa di un infortunio alla caviglia occorso a Martinelli: la classifica piange ma il tempo per crescere e recuperare per un gruppo tanto giovane c’è ancora.

Davide Casarotto